Tiziano Vecellio (Pieve di Cadore 1490 circa – Venezia 1576)
San Nicola da Bari (1563 circa)
Olio su tavola, 171×91 cm
Venezia, chiesa di San Sebastiano
Il dipinto recante la firma dell’artista venne eseguito, stando alla testimonianza di Giorgio Vasari, per la cappella del giureconsulto Nicolò Crasso da lui acquistata nella chiesa di San Sebastiano nel 1563. Considerata da diversa critica moderna opera di collaborazione con la bottega è stata negli ultimi tempi rivalutata come opera in larga parte autografa. La data della sua esecuzione sembra corrispondere sostanzialmente a quella dell’acquisto della cappella. Efficace il contrasto tra la posa un po’ incerta del santo che pare appoggiarsi al trono e la vivacità espressiva con la quale viene colto nell’atto di benedire con la mano sinistra che tiene saldo il libro chiuso. Contribuisce a tale carica espressiva anche la dinamica figura dell’angelo che regge la mitria del santo vescovo osservandolo da sotto in su. La stesura pittorica estremamente libera si sfalda in filamenti luminosi che fanno vibrare la superficie delle cose, dallo schienale decorato del trono alla veste bianca del santo, dalla mitria alle tre palle d’oro in basso a destra consueto attributo iconografico di San Nicola.
Da questa composizione Cesare trarrà il dipinto raffigurante San Silvestro papa per la chiesa di San Luca di Padola, limitandosi quasi esclusivamente alle necessarie modifiche di carattere iconografico e confrontandosi finanche con la qualità della vibrante pennellata che caratterizza l’ultimo Tiziano.