L’artista
Sante Peranda (Venezia 1566-1638) formatosi presso Franck Pauwels, detto Paolo Fiammingo, passa poi nella bottega di Leonardo Corona, per avvicinarsi successivamente a Jacopo Palma il Giovane, con cui collabora in alcune opere; i suoi riferimenti culturali, oltre allo stesso Palma, sono soprattutto, come per quasi tutti i pittori delle “Sette Maniere” Tintoretto e Veronese, ma riaffiorano, soprattutto nei paesaggi, i modi del pittore fiammingo. Passato in Emilia nel 1609, vi rimane per circa venti anni, nei quali lavora alla corte dei Pico a Mirandola, per gli Estensi a Modena, e per numerose commissioni private sul territorio. Nei ritratti di questi anni, affiora un rinnovato fiamminghismo, parallelo a quello di Frans Pourbous il giovane, attivo negli stessi anni a Mantova. Rientrato a Venezia nel 1627, le gamme cromatiche si schiariscono, le forme appaiono meno legate alle fonti dei grandi maestri del Cinquecento, avanzando quasi verso un cauto barocco.
L’autrice
Adriana Augusti (Pisa 1942) si è laureata nel 1969 presso l’Università agli Studi di Pisa, dove poi ha continuato con il perfezionamento, e successivamente proseguito con una borsa di studio quadriennale per la ricerca e la didattica. Vincitrice di concorso come Storico dell’Arte presso il Ministero dei Beni Culturali, assegnata nel 1974 alla Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Venezia, vi ha svolto fino al 2009 la sua carriera professionale, occupandosi del territorio, del Museo d’Arte Orientale, e infine della Direzione della Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro. Negli stessi anni ha anche svolto attività didattica presso l’Università Internazionale dell’Arte di Venezia, e ha tenuto per un triennio la cattedra di Storia dell’Arte Medievale e Moderna presso l’Università agli Studi di Trento. I suoi interessi, che si riflettono in libri, pubblicazioni varie, atti di convegni, si sono concentrati sulla Scultura Toscana e Veneta del Rinascimento e sulla Pittura Veneta dal Quattrocento al Settecento, con qualche incursione anche sull’arte contemporanea oltre che su problemi di restauro.